domenica 8 agosto 2010

Una famiglia senese

Tavoletta di Biccherna 1558


                                                                                                                                                                                                                                     









    
La tradizione vuole che questa famiglia sia originaria del Contado Senese, Cuna o Cana negli antichi manoscritti, Montalcino....  

La sua presenza è attestata a partire dal 1300 con una Deliberazione del Capitolo dello Spedale di Santa Maria della Scala di Siena del 12 Ottobre 1379  "perchè si compri per lo Spedale da Mino di  Matteo di Berto Pannilini la loro chiusa posta nella corte di Scorfiano......co'lle case che vi sono suso, co' suo(i) confini"

Per il '400 troviamo manoscritti e testimonianze in Concistoro, avendo i Pannilini partecipato attivamente al governo della città di Siena, in Balia, in Biccherna, come Capitani del Popolo.
Per il '500 fino a tutto il '700 sono fonte di notizie gli Archivi dell'Ordine di Santo Stefano, del quale furono Priori e Cavalieri.

A Firenze presso l'Archivio di Stato è conservato il "Registro delle Tratte": elenchi con i nomi di famiglie fiorentine i cui componenti potevano essere eletti nel Magistratus cittadino come Gonfalonieri, Buoni Uomini, Vessilliferi.
Per il 1400 abbiamo Domenico, Gianni, Giovanni e Lorenzo Pannilini.

Tale cognome risulta anche a Pisa, ma con un blasone differente (vedi la Raccolta Ceramelli Papiani presso l'Archivio di Stato di Firenze)


                                                                                                 


 UN ALBERO GENEALOGICO:


A partire da Pietro di Mino, di Pavolo "il primo che portasse detta famiglia da Monte Alcino a Siena",
sull'albero genealogico è segnata la discendenza di due fratelli Pannilini, quella di Mino e quella di Simone.
Quest'ultima darà luogo nel 1600 al ramo dei Gori Pannilini, in seguito alla morte del Priore Emilio, la figlia Porzia sposata a Fabio di Niccolò Gori divenne erede dei "beni fidecommissi di famiglia"


LA DISCENDENZA DI PIETRO:


Pietro
"Risedè il 1429 nel Supremo Reggimento per il 3° di S.Martino"

Mino             
Risedè il 1429 per il 3° di S.Martino" 
Nella seconda metà del '400 i Pannilini acquistarono dai Tolomei il Castello della Fratta che venne eretto in Feudo nel 1469 per concessione di Ferdinando d'Aragona, Re di Napoli, a favore di Mino e Simone di Pietro.
(vedi Quaderni Sinalunghesi)                                                                                                                        

Gio.Batta     
 "Risedè il  1497 per il 3° di S.Martino"
                                                                                                                      
Mino          
"Risedè il 1566 per il 3° di S.Martino"
                                                                                                                       
Camillo
"Risedè il 1565 per il 3° di S.Martino, Alfiere del Regno, ebbe Lavinia della Ciaia nel 1566"

Priore Ipolito 
 "Il 1602 succedè nel Priorato, ebbe Lucrezia Piccolomini del Mandolo nel 1590" 
        
Priore Pandolfo I  
 "Risedè il1619, ebbe Ottavia Bellarmini 1613, Porzia Tommasi 1655, Francesca Cinuzzi 1658"

PrioreGiuseppe Antonio Domenico 
"Fu Capitano di Popolo 1698, ebbe Caterina Piccolomini del Mandolo nel 1688"

PriorePandolfo II  
 "Fu Capitano di Popolo 1734, ebbe Aldelia Tolomei nel 1724" 
                         
Priore Antonio Giuseppe 
 "Risedè...., ebbe Agnese Bucci di Montepulciano nel 1772"


Il nome di Antonio Giuseppe è l'ultimo segnato sull'albero genealogico che, disegnato nel 1725, lascia tre cerchietti in bianco, la successione proseguirebbe così:


Priore Pandolfo III  
"a Caterina Schippisi di Pisa nel 1797" morì giovanissimo nel 1798, lasciando il figlio Antonio, di pochi mesi, alla tutela della madre, dello zio paterno Mario e di Lorenzo Forteguerri"


                                                                    



Antonio                 
"in primo matrimonio ad Anna Piccolomini Clementini nel 1819 ed in secondo a Maria Pasqui nel 1836"


Giuseppe Maria            
"ad Anna Maria Rovai nel 1872"



LA DISCENDENZA DI SIMONE :

Simone       
"Risedè il 1454 per il 3° di S.Martino"

Giulio        
"Capitano di popolo il 1517, fu il 1531 Commissario d'Armi a Chiusi, ebbe Calidonia Petrucci"                  Nel 1539 Giulio acquistò dalla famiglia senese dei Martinozzi il Castello e la Corte di S.Giovanni d'Asso

Nota: dagli Archivi dell'Ordine di S.Stefano risulta, secondo le dichiarazioni rese per le Provanze di Nobiltà del Cav. Lepido Placidi, che Calidonia fosse in realtà moglie di Marcantonio.

Marcantonio     
"Risedè il 1534 per il 3° di Camollia, militò nell'esercito di Papa Clemente VII il 1526, è Oratore a Papa Paolo III il 1543"
 
"Fu Fidecommisso nel 1562"

Priore Emilio I
"Risedè il 1556, ebbe in primo matrimonio Marietta Ricci di Montepulciano 1561 ed in secondo Orietta Savini 1589"

Note:   fondò uno dei Priorati dell'Ordine di S.Stefano a Siena sopra i beni della Tenuta di San Giovanni d'Asso, il 22 febbraio 1590.
Fece parte degli Accademici Intronati.



Priore Emilio  II
"Risedè il 1601, ebbe Gentilina Borbone dei Marchesi del Monte di S.Maria, morì in guerra a...... Canissa?"


Porzia            
"a Fabio Gori nel 1579"
"Fu erede dei Beni Fidecommissi di famiglia"





 
 La Tavoletta di Biccherna riprodotta sotto al titolo rappresenta la Madonna Assunta
Porta il nome e lo stemma anche di Mino Pannilini che fu tra gli Esecutori nel secondo semeste.
Per gentile concessione di Girolamo Bulgarini d'Elci, http://www.arteantica.eu/


Il blasone rappresentato è tratto dalla "Raccolta di blasoni delle famiglie toscane" Ceramelli Papiani presso l'Archivio di Stato di Firenze.